Marco Visintin ci ha lasciati domenica 12 giugno 2022 all’età di 68 anni.
Una notizia pesantissima per tutto il rugby pratese, soprattutto per il suo amato Gispi, impegnato nel frattempo a giocare gli ultimi scampoli di stagione tra Firenze e Roma.
Raccontare il ‘Vise’ è un’impresa facile e difficile allo stesso tempo. Facile perchè sul piano cronologico Marco Visintin ha semplicemente fatto la storia della palla ovale cittadina. Ha calcato i campi da rugby per 50 anni ricoprendo molteplici ruoli, sempre in prima fila come giocatore, allenatore, dirigente, coordinatore, conquistando titoli ed ammirazione in ogni contesto da lui vissuto.
In pratica, facendo una rapida (e parziale) scansione, Marco ha sottoscritto il primo tesseramento FIR nel 1970, ha fondato il primo Ente Scolastico di Mininrugby nel 1973 presso l’Istituto Pier Cironi, è stato protagonista con la Rugby Prato sia come atleta che come allenatore e in rosso blu ha vinto una Coppa Italia nel 1986. Nel mezzo l’attività di istruttore e responsabile con il CGFS, Futura Nuoto, Trofeo Città di Prato, gli incarichi con il CRT, il CONI Provinciale, l’Ovale con Fronda d’oro assegnato dalla FIR e poi..dal 1986 il Gispi.
Prima di tutto però Marco Visentin è stato un educatore.
E proprio nella vesti di educatore il racconto diventa più complesso e profondo, pieno di spunti, di ricordi commoventi, di fotografie che rimarranno indelebili nella memoria del nostro club.
Non ci sono abbastanza parole per evidenziare l’impatto del lavoro che Marco ha offerto alla collettività. La sua carriera, e per esteso tutta la sua vita, sono state segnate da una missione tanto preziosa quanto complessa: quella di crescere le nuove generazioni attraverso i valori dello sport.
Lo ha fatto con uno stile unico, irripetibile: costantemente allegro, pieno di energia, coinvolgente senza perdere mai una virgola di autorevolezza. Il Vise ha avvicinato al rugby migliaia di ragazzi mettendo sempre al centro l’interesse del club, mai geloso delle sue inarrivabili conoscenze, utilizzando tutta la sua sconfinata competenza per rendere facile ed accessibile a tutti un gioco che di fatto facile non è.
La capacità di semplificare i messaggi, di catalizzare l’attenzione, di insegnare a insegnare sono caratteristiche tipiche dei grandi docenti. E Marco un grande docente lo è stato davvero. Un vero e proprio Maestro di rugby, anzi, un Maestro di vita da ascoltare ogni volta in rigoroso silenzio.
Con un fuoriclasse come lui in cabina di regia il Gispi ha spiccato il volo e ha costruito una scuola di Minirugby che va avanti con profitto da 38 anni.
Marco ci lascia un’eredità di cui lo sport pratese dovrà fare tesoro, condividendo i contenuti del suo percorso con tutte le anime del rugby italiano. Perchè, è bene ricordarlo, il Vise non è stato solo il simbolo del Gispi, ma anche un esempio assoluto di come si diffonde la voce del verbo rugby a livello nazionale. Chi gli è stato vicino sa che il suo lavoro è sempre andato in funzione del movimento nella sua interezza, e la sua metodologia, sempre moderna ed attuale, è stata fonte di ispirazione per tantissimi allenatori.
Andare avanti senza di lui sarà un’impresa ardua, anche perchè Marco ha affrontato la malattia di petto, lottando come un leone fino all’ultimo giorno, continuando a dare l’esempio nel momento più difficile della sua vita.
Siamo vicini alla sua famiglia, a Cristina, a Federica, a Lorenzo e possiamo solo sperare di essere all’altezza di ciò che Marco ci ha insegnato.
Ciao Vise, Maestro per sempre.